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Il vento soffia ancora di Francesca Lozito - 25/10/2005 Il vento soffia anche se Bertoli da tre anni non c’è più. E anche se in molti se lo sono dimenticato troppo presto, quando ancora era in vita. Era scomodo perché scriveva e cantava quello che pensava. Vogliamo pensare, invece, che non fosse scomodo per quel suo corpo “debole” che aveva bisogno dell’aiuto di una carrozzella per salire sul palco. Come per vivere. Eppure era un’Italia che ancora considerava la disabilità una vergogna, quella in cui Bertoli cominciava ad esibirsi. Lui che cantava d’amore e di questioni sociali senza la retorica politica di cui erano intrisi molti cantautori impegnati, incarnava l’anima più bella dell’Emilia operosa in cui viveva. Un’Emilia che guarda sempre al west e chissà se qualcuno ci spiegherà prima o poi perché. Una questione di campagna, forse. Oggi, per ricordarlo, esce un cd in cui un gruppo di interpreti italiani gli rende omaggio. Lo ha prodotto la Sugar della concittadina Caterina Caselli (e come loro anche Nek, che nel disco interpreta Chiama piano, è di Sassuolo), scopritrice del talento di Bertoli ai tempi della Cgd. I successi ci sono tutti, da Pescatore (Nomadi con Giulia), a Spunta la luna dal monte (Andrea Parodi dei Tazenda, Mauro Pagani e le bravissime Balentes), A muso duro (ormai un classico in tutti gli spettacoli di Fiorello), Il centro del fiume (Andrea Mirò ed Enrico Ruggeri), Per te (Piccola orchestra Avion Travel). Il figlio di Bertoli, Alberto, canta invece una canzone che Ligabue scrisse per il cantante modenese, che all’inizio della carriera gli diede un sostegno convinto: Le cose cambiano. Ma, al di là di chi interpreta cosa, ci sono i versi di
Bertoli, versi necessari e attuali, come quel “i crimini contro la
vita li chiamano errori”, che ci evoca tante situazioni che vediamo
oggi nel mondo. Comprando il cd, si sostiene anche Pubblicità Progresso,
per cui Bertoli girò un spot sulle barriere architettoniche. AA. VV., …A Pierangelo
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