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Senza "se" e senza "ma"

di Lucia Falzari - 08/04/2005

Le immagini che scorrono sullo schermo del televisore non smetttono di impressionarmi. E ancora, a distanza di giorni in cui s'è visto e detto di tutto, mi fermo a riflettere su cosa sia che muove tanta gente e che ne avrebbe mossa altrettanta, me compresa, potendo. Mi sono soffermata soprattutto a pensare all'accusa di intransigenza che gli è stata più volte mossa.

Senza "se" e senza "ma", ha affermato una fede facendo del proprio ministero la missione (e in questo abbiamo proprio visto come coerentemente sia stato Vicario di Cristo in terra sino all'ultimo momento).

Senza "se" e senza "ma". Non è un omaggio peloso quello che gli viene tributato, questa santità così cristiana e così laica al contempo (se la Chiesa necessita di miracoli per fare i santi, eccola servita).

Senza "se" e senza "ma" nessuno è potuto restare indifferente, anzi: forse tutti vi abbiamo riconosciuto quello che non avevamo trovato da nessuna parte: una persona che, in rispetto del proprio ideale (chiamiamolo così), ha imposto innanzitutto a sé una coerenza spirituale ed etica assai costosa. Se ci guardiamo attorno ben pochi (generoso eufemismo) di quelli che si proclamano capipopolo hanno saputo o nemmeno provano a farlo, e forse anche questo è il motivo per cui tante persone, ora, non riescono a lasciarlo andare via, quasi che ogni sguardo che riesce a posarsi su quelle spoglie potesse tenerlo ancora qui fra noi davvero un istante in più.

Senza "se" e senza "ma", forse a questo punto dovremo toglierci le armature e capire quale sia la nostra posizione personale anche rispetto al senso religioso.

Trovo che questo sia un momento molto provocatorio.

 

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