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Chi è il vero criminale?

di Armando Cereoli  - 10/6/2006

Gli Americani hanno bombardato e ucciso Al Zarqawi. Bene, bravi gli americani, paladini della giustizia e della democrazia.

Sfugge solo per quale sottile sfumatura della parola "democrazia" sia lecito scaricare qualche quintale di tritolo sulla testa di un criminale senza dargli modo di difendersi.

Messe da parte le cautele con cui queste ed altre notizie vanno prese (non dimentichiamo che siamo sotto regime di costante propaganda anti-terrorismo) l'unanime consenso che la notizia suscita da tutte le parti è a dir poco sconcertante. Tutti applaudono e si congratulano con gli strateghi americani per il brillante risultato dell'operazione. L'opinione pubblica del cosiddetto mondo civilizzato tira un sospiro di sollievo nell'illusione di poter essere più tranquilla nella vergognosa convinzione che giustizia sia fatta. Occhio per occhio.

Nessuno si sofferma ad analizzare criticamente un'arroganza che andrebbe punita nella stessa maniera in cui viene punita una bomba in una metropolitana.

Sono stufo di essere bersagliato da questa logica ipocrita della democrazia. A cominciare dai nostri politici, proprio quelli che io stesso ho votato e che sono saliti da poco al governo, che mentre sbandierano il NO categorico ad una riforma costituzionale che toglierebbe potere al popolo sovrano, dall'altra si spellano le mani ad applaudire un atto terroristico in piena regola.

Possibile che si sia persa completamente la misura? Possibile che nessuno domandi a Bush per quale arrogante idea, una volta localizzato il ricercato, non vada a prenderlo per processarlo e sbatterlo in gattabuia piuttosto che firmare direttamente la sua condanna a morte?

Ho paura, e non di Al Quaeda. Ho paura di questo treno su cui ci troviamo tutti noi popoli cosiddetti liberi e civilizzati, che corre senza controllo e da cui non riusciamo a scendere. Ho paura della retorica tutta italiana che ci vuole ancora debitori storici di un amico (?) che non condivide più i nostri valori e che ci porta su una pessima strada. Ho paura di questa complicità ignobile secondo cui c'è bomba e bomba.

In definitiva ho paura di questa opinione pubblica di cui in un modo o nell'altro faccio parte. Perchè liquidare così un indiscusso criminale ed esserne sollevati è vergognoso.

Quella sentenza di morte l'abbiamo caldeggiata anche noi. Facciamo un po' schifo tutti quanti. E non ce ne importa.

 

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