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Un bacio appassionato

di Ilaria Scala - 30/1/2005

Nel vedere Un bacio appassionato, l'ultimo film di Ken Loach, tutti abbiamo pensato che il tema non era certo nuovo: degli amori contrastati dalle famiglie si scrive e si legge dai tempi di Shakespeare; sugli amori interrazziali dell'epoca moderna si girano film dai tempi di Indovina chi viene a cena; sulla convivenza tra culture diverse nell'Occidente multietnico abbiamo già visto i vari East is East, Jalla! Jalla! e Sognando Beckam, e ci siamo sorbiti più matrimoni greci di quanti ce ne servissero davvero.

Qualcuno di noi ha sottolineato, però, che se in certi paesi (leggi: il Regno Unito) fioriscono tanti film sullo stesso tema , dev'essere perchè questa benedetta integrazione tra le ultime generazioni di immigrati dai Paesi Lontanissimi nei Paesi Occidentali è un problema impellente, sentito, evidentissimo nella vita di tutti i giorni, e che finalmente coinvolge davvero tutti, e che tutti possono capire.

E poi Ken Loach ci ha abituati ad uno sguardo sempre originale e profondo su qualsiasi vicenda. Sceglie un tema "alla moda" e ci racconta una storia romantica con la sua narrazione asciutta ed essenziale, dove ogni dettaglio serve a tratteggiare i caratteri e i sentimenti e niente è mai superfluo, scontato o eccessivo: né i dialoghi, costruiti con le parole di tutti i giorni, che dicono cose importanti con ironia e cose drammatiche con commozione; né i personaggi, come al solito vestiti con semplicità, quasi per niente truccati, ripresi appena alzati dal letto (e perciò spettinati), con i pacchi della spesa, sotto la pioggia o in bicicletta; né la fotografia, sempre nitida sul grigiore piovoso di Glasgow come sul sole accecante della Spagna; né la colonna sonora, quasi inesistente, ad eccezione dei brani suonati al pianoforte dai protagonisti.

Roisin e Casim, Giulietta e Romeo di turno, l'una cattolica irlandese e l'altro musulmano pakistano, si innamorano per caso e non per caso lottano contro tutto e tutti pur di restare insieme. La famiglia di lui pretende che egli sposi una ragazza della comunità pakistana; la scuola dove lei lavora esige per i suoi insegnanti un "certificato ecclesiastico" che ne attesti l'integrità morale, e la convivenza con un musulmano non rientra nei parametri richiesti.

Alla fine l'amore trionfa, ma quello che potrebbe sembrare un lieto fine insperato per un film di Loach non deve trarre in inganno: l'amore trionfa perchè trionfano la libertà di scelta, la libertà di coscienza e la responsabilità, ma i conflitti sociali sono sempre in agguato. I due innamorati scelgono di imporre la loro unione ad un mondo che non è ancora pronto per accettarla. Si presume che dovranno affrontare, dopo il romantico The End, la frattura insanabile tra la propria scelta e le convenzioni, e i contratti di lavoro ingiusti, e i legami di sangue costrittivi ma inscindibili. Ci sarà amore e sofferenza, prima della vittoria definitiva, che magari non premierà Casim e Roisin, ma solo i loro figli o nipoti.

Intanto però, davanti al loro Bacio Appassionato, vien da pensare che ne valga comunque la pena.

 

Un bacio appassionato [Ae Fond Kiss...], di K. Loach
con A. Yaqub, E. Birthistle - Gran Bretagna 2004

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