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Un rettile senza artigli

di Ilaria Scala - 4/4/2006

Da Nanni Moretti ci si aspetta il graffio, l’intuizione geniale, la visionarietà. Ci si aspetta la trasgressione del punto di vista, quell’angolatura speciale da cui le cose più comuni diventano assolute, le incrinature della vita diventano crepe e il dialogo più piatto si fa rivelazione.

Il Caimano racconta il declino e la riscossa di un produttore cinematografico, la separazione dalla moglie, l’affetto per i figli, i rapporti con i collaboratori, la fatica di ottenere attenzione e finanziamenti, il fascino irresistibile della preparazione di un film.

E racconta la trama di questo film, Il Caimano appunto, che è la storia imprenditoriale, civica e giudiziaria di Silvio Berlusconi.

Ma la trama di questo film è secondaria rispetto al film che lo contiene, prova a sovrapporglisi, e in ciò si intravede l’intento di Moretti di spiegare il contenitore con il contenuto, in una sorta di metonimia autoreferenziale. Come se la storia di Berlusconi – dentro – potesse spiegare l’Italia che siamo diventati – fuori -, ossia la mediocrità, il grigiore, la delusione, la rassegnazione della gente.

A questo punto, una volta avviato il gioco, da Moretti ci si aspetterebbe una riflessione innovativa, uno sguardo trasversale che lo disveli o lo rovesci, la rottura dell’incanto. E invece la parabola del Caimano non dice molto di più di quello che già sappiamo. Non ci deprime più di quanto già siamo, non ci indigna, non ci incoraggia a reagire.

È un contenuto che pretende di essere illuminante, e finisce per essere pretestuoso.

Il contenitore funziona assai di più, perché contiene la recitazione di Orlando (soprattutto), della Buy, di alcuni solidi comprimari (che sono come sempre l’arma segreta dei film di Moretti), e contiene la dichiarazione d’amore per il cinema: affettuosa autocitazione di Ecce Bombo e strizzata d’occhio a Effetto Notte di Truffaut.

Se la presentazione de Il Caimano non fosse stata incentrata – a tutti i livelli – su quanto esso fosse contro Berlusconi, su quanto fosse politico, su quanto potesse influenzare le decisioni di voto, su quanto fosse storico e quanto giornalistico, se fosse veritiero e preciso nelle informazioni riportate, forse sarebbe stato più facile dare il giusto peso ai suoi pregi, che esulano dai suoi risvolti politici, o almeno da quelli più diretti. Se poi, addirittura, Il Caimano avesse contenuto un film diverso (chissà, forse sarebbe bastata una metafora), sarebbe stato senza dubbio un film migliore.

 

Il Caimano, di N. Moretti
con S. Orlando, M. Buy, J. Trinca, M. Placido
Sacher Film - Italia 2006

Su Il Caimano, non tutta la redazione la pensa come il Direttore. Leggete qui cosa ne pensa Alessandro.

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