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I

I-Ching senza consolazione

di Ilaria Scala - 3/11/2006

In The Departed, Scorsese costruisce un plot serrato, che procede a orologeria, in cui il Bene si infiltra nel Male e il Male nel Bene, entrambi si travestono per non farsi riconoscere, e intanto traggono linfa ciascuno dal proprio opposto, a dimostrazione che non potrebbero esistere l'uno senza l'altro. Di più, anzi: il Bene e il Male si attraggono e si respingono, e a stare separati e infilati l'uno nell'altro va a finire che, algebricamente, si annullano.

Ne risulta un grande I-Ching narrativo: che Billy-Di Caprio è un poliziotto travestito da gangster messo alle calcagna di Jack Nicholson, mafioso irlandese della Boston del Sud, ai fini di stanarne i traffici di droga e metterlo in manette, si sa fin dall'inizio; che Colin-Demon studia da poliziotto per assicurare protezione al suo padre putativo Nicholson si indovina già dal prologo. Eppure i colpi di scena e i rivolgimenti di fronte non mancano, e il gioco delle parti tra i due protagonisti, che fino ad una delle ultime scene non s'incontrano mai, alimenta un film mozzafiato, duro, in cui non c'è tempo di farsi un'opinione che già il montaggio la smentisce, in cui la violenza è tanta - sebbene mai gratuita -, ma in cui c'è spazio anche per l'ironia e per sentimenti profondi, accennati e non sfacciati: la fiducia, la voglia di riscatto, il bisogno d'affetto, la paura.

Alla fine, il cerchio si chiude e gli infiltrati tornano ciascuno al proprio posto. Difficile dire chi ha vinto. Di certo, non c'è consolazione per nessuno.

 

The Departed - Il Male e il Bene [The Departed], di M. Scorsese
con L. Di Caprio, M. Demon, J. Nicholson, M. Sheen, M. Whalberg, A. Baldwin
USA 2006

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