film

 

Eran trecento, eran giovani e forti...

di Alessandro Borgogno - 12/4/2007

…e sono morti.

Questa frase, che qualcuno di noi ricorderà dai tempi delle elementari e che venne coniata per gli sfortunati eroi di Pisacane, benissimo potrebbe essere usata per sintetizzare anche l’intera vicenda della battaglia delle Termopili, dove un pugno di Spartani, appunto trecento, agli ordini del comandante Leonida, tenne testa all’immenso esercito Persiano, dando modo poi all’intera Grecia antica di sollevarsi, reagire e non soccombere alla dominazione tirannica del re Serse.

Il film 300 però non vuole essere un film storico, e almeno su questo potremmo dire meno male.

Si tratta di un fumetto. Per la precisione di un film tratto quasi in ogni singola inquadratura da un eccellente fumetto firmato Frank Miller (lo stesso di Sin City).

Il fumetto è un’arte grafica e letteraria che a nostro parere non ha nulla da invidiare alle altre, e di sicuro alcuni fumetti possono a pieno titolo essere definiti opere d’arte. Non lo conosciamo abbastanza, ma è probabile che 300 sia uno di questi. I problemi nascono, appunto come già accaduto in Sin City, quando si vuole trasferire un linguaggio in un altro semplicemente fotocopiandolo con altri mezzi anziché entrare nella sua essenza, impadronirsi delle sue regole e “tradurle” con la massima attenzione nel nuovo linguaggio che si è scelto di usare, in questo caso il cinema.

E ancora un volta non ci siamo. Pur essendo gradevole alla vista, con una fotografia a tinte inchiostrate e alcune scene ottimamente “disegnate”, il film resta un ennesimo tentativo di far ricorso alla tecnica, e solo a quella, per riprodurre effetti ed emozioni del fumetto, senza affrontare davvero i meccanismi visivi e sintattici che rendono il fumetto un genere unico e straordinariamente comunicativo.

C’è da dire poi che i fumetti di Miller, per qualche ragione che a noi sfugge (probabilmente solo per la nostra scarsa conoscenza degli stessi) trasportati sullo schermo finiscono per diventare film vagamente fascistoidi, dove la violenza e i valori virili appaiono per nulla stilizzati, come immaginiamo accada sulle tavole stampate, ma assai più banalizzati ed esaltati a volte in modo gratuito e superficiale.

Preso come un videogioco il film è anche sopportabile, nulla riesce però a distoglierci dalla sensazione che ancora una volta non si sia reso un buon servizio né al fumetto né al cinema.

E se si arrivasse in fondo al film con qualche dubbio in proposito, bastano due o tre cartelli dei titoli di coda, dove compaiono brevemente alcune vere tavole da fumetto, per capire subito che lì c’è, con tutta probabilità, una vera opera d’arte contemporanea, e che quello a cui si è invece assistito non è altro che un superficiale e rumoroso giocattolo, da usare una volta e poi buttare via, annoiati.

 

300, di Z. Snyder
con G. Butler, L. Headey
USA 2007

Tutti i film