film

 

Spike Lee sulla montagna toscana

di Ilaria Scala - 12/10/2008

In Miracolo a S. Anna troverete molti dei pregi della già più volte elogiata regia di Spike Lee. Nonostante l'ambientazione a lui inconsueta e lontana (nel tempo e nello spazio) della montagna toscana del 1944, quando gli scontri tra Partigiani e Tedeschi insanguinavano le strade e i borghi e, in attesa dell'arrivo degli Alleati, la popolazione civile viveva di stenti e di terrore, ci troverete la fotografia nitida, il ritmo serrato, la moltitudine di personaggi e punti di vista, i frequenti rivolgimenti di fronte e colpi di scena, la sceneggiatura ad incastro, ricca di flash-back esplicativi e anticipazioni a sorpresa.

Ci troverete i temi cari all'autore, le discriminazioni razziali, l'anima offesa dei Negri e quella non meno patetica dei Bianchi che si trovano loro malgrado dalla parte degli Ultimi, la solidarietà, il riscatto, le ingiustizie di classe che neanche la guerra ed il suo carico di odio trasversale riescono ad attenuare. Ci troverete l'irrazionalità della violenza che non distingue i Buoni dai Cattivi, l'assurdità della ricerca di un'introvabile "logica della guerra", la riflessione amara sull'ingiustizia di un'epoca in cui nemmeno l'innocenza dell'infanzia valeva da alibi o da protezione.

Ci troverete una storia ben costruita e affascinante, che mescola l'orrore e la furia cieca della guerriglia con afflati onirici e surreali, a tratti mistici: vi si racconta dei giorni del 1944 in cui una pattuglia di soldati afro-americani arriva in un paesino toscano isolato dalle continue rappresaglie tra i Tedeschi e i Partigiani nascosti nelle montagne, nella zona in cui i Tedeschi compirono la strage di S. Anna di Stazzema (precisa la sovrimpressione prima dell'inizio: "a puro scopo di intimidazione", e non in risposta ad azioni partigiane, come la trama - inventata dal romanzo di J. Mc Bride a cui il film si ispira - lascia intendere). Le conseguenze degli intrighi e dei fatti di sangue, tradimento, amore e salvezza di quei giorni si faranno sentire fino a quarant'anni dopo, con una vendetta servita fredda che dà inizio al film e di cui il lungo flash-back spiega le motivazioni.

Ci troverete tutto questo, in Miracolo a S. Anna, l'ultimo film di Spike Lee. E vi stupirete di come il regista sia stato abile a non far rimpiangere la sua collaudata ambientazione newyorkese e suburbana, e a non cadere nei triti luoghi comuni della cinematografia USA che descrive l'Italia e gli Italiani.

Non ci troverete, a ben guardare, nulla che possa condannare o offendere la memoria partigiana: la tesi che emerge dalle quasi due ore di scontri tra esseri umani armati gli uni contro gli altri più per caso che per scelta, più per costrizione che per convinzione, è che fu tanta la confusione, tanto fu il marciume e il sangue sparso senza onore né scopo, che ogni fazione ebbe le sue contraddizioni interne, le sue cellule malate, la sua violenza contro se stessa. L'ingenuità del regista, prova però anche della sua buona fede, è stata piuttosto quella di attribuire una causa di fantasia (un tradimento partigiano) ad un fatto storico comprovato (la strage di S. Anna), senza calcolare il polverone che ciò avrebbe scatenato in un Paese che sopporta affronti quotidiani alla dignità e all'intelligenza popolare, ma che se ci si azzarda a toccare gli schieramenti di Buoni e Cattivi di sessant'anni fa, e soprattutto il Mito Partigiano, apriti cielo.

Nel film non troverete nemmeno, però, ed è un peccato, personaggi profondi e sfaccettati, confusi come sono tra simbolismo e realismo, tra le emozioni della loro personalità, il loro ruolo nella trama e la Parte (storica, sociale, umana) che rappresentano. Né ci troverete la sintesi e la semplicità, le qualità che fanno grandi i film: ché a volte tra baionette ed esplosioni si fa fatica ad arrivare al punto, e molti intermezzi sentimentali, troppo brevi per aggiungere significato e respiro, e troppo lunghi per non sembrare prolissi, avrebbero potuto esser sforbiciati via.

Da vedere, per farsi un'opinione. Da non rimpiangere, se si aveva molto di meglio da fare. 

 

Miracolo a S. Anna, di S. Lee
con P. Favino, V. Cervi, J. Turturro, D. Luke, M. Ealy, L. Alonzo, O. Benson, O. Antonutti, L. Lo Cascio
USA-Italia 2008

Tutti i film