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Annamo a vede' Roma

di Alessandro Borgogno - 17/05/2009

Diciamolo subito e ci togliamo il pensiero. Se Il Codice Da Vinci era un giocattolone fatto discretamente e con un suo ritmo e anche un suo fascino, Angeli & Demoni è un giocattolino assai più ripetitivo, con meno suspense, meno ritmo e molte meno trovate, sia nel meccanismo, che nella narrazione, che nei (presunti) colpi di scena.

E ci si potrebbe fermare qui, anche se si farebbe torto a tutti gli innegabili professionisti in gioco (il regista Ron Howard per primo) se non si dicesse che in ogni caso le sue due ore e venti quasi non si sentono e che, trattandosi di spettacolo puro, quello in ogni caso non manca.

Impeccabile come sempre Tom Hanks (anche se appare un po’ più svogliato del solito), sempre bravo Ewan McGregor e perfetti alcuni caratteristi fra cui spicca il nostro Piefrancesco Favino, probabilmente personaggio e performance migliori di tutto il film.

Divertente, per chi conosce i retroscena della lavorazione, vedere come fra ricostruzioni di set e tecniche digitali la produzione sia riuscita a ricostruire tutti i luoghi che il Vaticano non ha permesso di utilizzare, da Piazza San Pietro alla Cappella Sistina, agli interni delle chiese romane. E per una volta, almeno a prima vista, in modo assolutamente preciso e senza i tipici svarioni hollywodiani (a parte la collocazione di Santa Maria del Popolo, dall’altro lato della porta di piazzale Flaminio, ma anche quella evidentemente spostata perché non è stato permesso di montare impalcature sulla facciata della chiesa vera).

Per il resto, inseguimenti a volte anche confusi, misteri e colpi di scena prevedibili, e qualche sorriso da parte dei Romani nel vedere i protagonisti spostarsi da un punto all’altro del centro della Città eterna con tempi assolutamente improbabili per chi ne conosce il traffico. Fosse stata una storia vera, tutto il meccanismo si sarebbe bloccato al primo incrocio o alla prima macchina in doppia fila.

Certo non è la verosimiglianza che si cerca in un film del genere, e quindi va bene così, anche se gli autori (e si dice, per chi ha letto il libro, che la sceneggiatura sia anche molto migliorata rispetto al testo!), nonostante i loro sforzi, non sono del tutto riusciti a rendere minimamente verosimile una storia davvero improbabile e soprattutto un finale improponibile. Il Codice Da Vinci, in confronto, era un film neorealista.

In tutto questo però c’è qualcosa che tiene comunque inchiodati allo schermo dall’inizio alla fine.

Ed è Roma.

Che sia vera, presa dall’alto, di scorcio o ricostruita in studio, illuminata dal tramonto o dai lampioni o dalle fotoelettriche, in ogni singola inquadratura è di una bellezza feroce, e riesce inequivocabilmente ad essere l’unico vero protagonista del film.

Ed anche l’unico vero motivo per vederlo. E il guaio è che, trattandosi della città più bella del mondo, rischia di essere un motivo più che sufficiente.

 

Roma è uno spettacolo. Anche i romani ogni tanto dicono “annamo a vede’ Roma.” (Federico Fellini) 

 

Angeli & Demoni, di R. Howard
con T. Hanks, E. McGregor, A. Zurer, S. Skarsgård, P. Favino
USA 2009

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