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Gente del mondo o mondo della gente

di Ilaria Scala - 3/11/2010

Opera seconda dello scrittore e musicista Nino Vetri, Lume Lume è un ritratto fresco e convincente della Palermo multietnica dove abita il protagonista, dei suoi extracomunitari più o meno integrati, più o meno amichevoli, tutti umanamente comprensibili come fossero fratelli, nostri e fra di loro. Con il pretesto di scoprire le parole di una canzone popolare rumena, la Lume Lume del titolo, che probabilmente parla di gente del mondo, o di mondo della gente, e che è quindi anche una metafora del tema del libro, l’io narrante si aggira per il suo quartiere conoscendo persone, scambiando racconti ed esperienze, scoprendo universi, tradizioni e ferite recenti o ancestrali. Quasi sempre, stimolando un sorriso. Sempre, invitando alla riflessione.

Fino alla piccola rivelazione finale, che sconvolge tutto e spinge a rileggere il libro da capo. Come suggerisce, anche se per altri motivi – e tutti condivisibili, sulla freschezza del linguaggio e l’immediatezza del racconto -, la nota iniziale di Andrea Camilleri.

 

N. Vetri, Lume Lume
Il Contesto Sellerio, Palermo 2010

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