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Il Signore degli Anelli

di Lucia Falzari - 23/1/2005

Mi mostrò il suo volto. Poi mi fece vedere i suoi gioielli. Ci giocava, girandosi me li faceva sembrare collane, nate per far risaltare la sua perfetta rotondità. Non una sola incrinatura in millenni. Era lì che pareva dicesse "guardami, in tutta la mia bellezza" e visto da così, piccolo e perfetto, pareva un gioiello incastonato pure lui e poggiato su un panno di velluto nero. Nero di notte.

Forse lo cingono da sempre quei gioielli, sicuramente dalla prima volta che un occhio umano l'ha potuto scorgere.

Lo chiamano il Signore degli Anelli, e infatti ha "due anelli per attrarli, fermare le loro menti e ipnotizzarli, con millenari movimenti". E i giorni, gli anni, i secoli li ha divorati, giacché nell'antica mitologia era associato a Crono, il dio del tempo, che cammina e viaggia passo passo a fianco di ciascuno. Forse è anche per questo che gli uomini che l'hanno visto una volta non possono far altro che cercare di reincontrarlo, così come è possibile farlo in queste notti (tempo permettendo).

Per vedere alcune immagini di Saturno: http://hubblesite.org/newscenter/newsdesk/archive/releases/image_category/solar system/saturn/

Per vedere Saturno in queste notti: giacche calde e thermos di caffè bollente, un po' di pazienza e andate a cercare qualche piccolo osservatorio.

Buona notte.

 

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